Gabbione, gabbione armato e gabbionate metalliche: un po’ di storia
Gabbione è una parola che viene utilizzata indistintamente, nella lingua italiana, per identificare gabbione metallico morbido, gabbione armato o gabbione autoportante, e gabbionate metalliche. In qualche caso con lo stesso termine si identificano anche i cosidetti materassi Reno, dal nome del fiume in cui vennero utilizzati per la prima volta.
Il gabbione è una vera e propria gabbia in rete metallica, realizzata in forma di parallelepipedo, comunemente, e talvolta in forma cilindrica. I Materassi Reno – ideati da Gaetano Maccaferri nel diciannovesimo secolo – sono poi dei gabbioni stesi (hanno una vera e propria forma a materasso, appunto) utilizzati per il loro profilo basso come protezione di argini e letti di corsi d’acqua.
In generale un gabbione è utilizzato a protezione, di una struttura, di un argine, di una strada. In ambito militare, anche vista la sua capacità di essere – nel caso dei gabbioni in rete morbida – costruiti sul posto e facilmente trasportati quando vuoti, è utilizzato anche a protezione di uomini e soldati dall’artiglieria nemica.
Anche Leonardo da Vinci intuì il vantaggio nell’utilizzo del gabbione, e progettò il tipo chiamato Corbeille Leonard per proteggere il Castello di Milano.
Utilizzo del gabbione in ingegneria civile
L’uso dei gabbioni in mabito ingegneristico fu affinato e brevettato da Gaetano Maccaferri alla fine dell’Ottocento. Inizialmente il gabbione erautilizzato per stabilizzare rive e litorali, pendii e aree scoscese contro l’erosione e antifrana.
In seguito è stato efficacemente utilizzato per muri di sostegno, barriere antirumore, pareti temporanee contro inondazioni e frane, filtrazione del limo dal ruscellamento, per dighe piccole o temporanee come anche permanenti, rivestimento di canali.
Il loro utilizzo a protezione di strutture sensibili e delicate dalla forza dell’acqua è altrettanto comune, come ad esempio nel lavoro a protezione di un depuratore – effettuato da Inerteco – che trovate a questa pagina.
I gabbioni sono anche usati su piccoli corsi d’acqua. Gli sbarramenti a gradoni realizzati con i gabbioni sono spesso usati per indirizzare un fiume e per controllare eventuali inondazioni. Quando i gradoni sono posti in opera in un canale, aumenta il tasso di dissipazione dell’energia, diminuendo quindi la forza potenzialmente distruttiva del corso d’acqua in alcune condizioni.
Periodo di vita dei gabbioni
La durata dei gabbioni dipende dalla durata della vita della rete metallica con cui sono realizzati. Il contenuto del gabbione è normalmente eterno, essendo costituito da sassi e pietre. Per questo motivo il filo metallico di costruzione sia dei gabbioni metallici morbidi che di quelli armati è etsremamente importante per la sua durata.
Alcune reti metalliche sono rivestite in PVC e normalmente sono zincate, una vita media dichiarata dai costruttori supera di norma i 50 o 60 anni.
Negli Stati Uniti, dal 1957 al 1965, sono stati realizzati gabbioni per contenere il flusso della corrente nel North River, Virginia e Zelanda River, nel New Hampshire. Proprio per difetti di costruzione, però, una gran parte delle strutture si è rovinata a causa di un indebolimento e della mancanza di integrità strutturale dei gabbioni metallici. I fili metallici di scarsa qualità sono stati indeboliti e abrasi, e le strutture compromesse.
Gabbioni armati
I gabbioni realizzati da Inerteco sono i gabbioni denominati armati. Questo tipo di gabbione può essere montato e realizzato completamente in fabbrica prima del suo utilizzo in loco, perchè, a differenza dei gabbioni morbidi, può essere sollevato anche dopo il suo riempimento.
I gabbioni non armati, infatti, se venissero sollevati già riempiti di qualsiasi tipo di materiale, si romperebbero all’istante.
Il gabbione armato, dunque, ha il vantaggio di poter utilizzato immediatamente ed è subito pronto all’uso. E’ sufficiente che un camion, di solito con una gru, carichi i gabbioni in fabbrica – nel nostro caso nella sede Interteco a Tivoli – e li trasporti in loco. Una volta scaricati e posizionati, operazione sempre a carico dell’Autogrù, il lavoro è finito.
Possono quindi, e anzi sono sempre utilizzati, per i lavori somma urgenza o lavori urgenza, indicazione che in ambito lavori pubblici determina la necessità di un intervento praticamente immediato.
Pensiamo ad esempio a una frana che rischia di sommergere una abitazione, o uno smottamento su una strada.
L’utilizzo dei gabbioni classici, invece, dovrebbe utilizzare molta manodopera per riempirli sul posto, mettendo soprattutto a rischio il lavoro degli operai, che dovrebbero riempire il gabbione metallico in regime di estremo pericolo. Si pensi a una posizione a lato frana, ad esempio.
Gabbioni speciali e di altro tipo
In alcuni altri casi si utilizzano gabbioni di forme, dimensioni e particolarità differenti. Di solito sono utilizzati solo per soddisfare necessità particolari.
Ecco alcuni esempi.
- Bastione: si tratta di un gabbione rivestito internamente con una membrana, normalmente un tessuto non tessuto, che permette di contenere una granulometria molto fine, senza che fuoriesca dalla gabbia metallica. Ad esempio può essere riempito di terreno, invece che di pietra.
- Materasso: abbiamo già parlato di questo genere di gabbione, che ha una forma sempre a parallelepipedo, ma con una altezza molto bassa rispetto alle altre dimensioni. Un vero e proprio materasso, ma non molto morbido, e non adatto certo a sonni rilassanti. E’ utilizzato per proteggere le superfici dall’erosione dalla corrente o dalle onde. Viene spesso preferito alla costruzione di strutture più alte, sempre a gabbioni.
- Trapion: la forma del gabbione è con sezione trasversale trapezoidale, progettata per impilare per dare una faccia in pendenza piuttosto che dritta. Il termine è genericamente utilizzato, ma almeno in contesti relativi ai gabbioni sembra sia un marchio registrato da Betafence Limited.
I gabbioni sono anche utilizzati in agricoltura come recinti temporanei o definitivi per qualsiasi tipo di animale da reddito. In alcuni casi sono utilizzati per creare dei “corridoi” entro cui gli animali vengano indirizzati, ad esempio per raggiungere stazioni di pesa o di mungitura.