Molti lavori, moltissimi di quelli più ambiti e gettonati negli ultimi anni, non esisteranno più entro il 2030. Secondo uno studio dell’Università di Oxford e i successivi approfondimenti di altre società di studi, è assolutamente inutile fare conto sulle attività a basso livello di astrazione. Non è certo nuovo sentir parlare dell’utilizzo di sistemi automatizzati
L’automazione sta entrando nelle aziende in maniera brusca e preponderante, e tutti i lavori che chiamiamo normalmente di basso livello non esisteranno nel giro di poco.
I posti di lavoro a rischio
Quali sono i posti di lavoro su cui non contare nel prossimo futuro? Secondo l’Università di Oxford e tutti gli studi che sono seguiti, ci sono alcune posizioni che hanno addirittura il 99% di probabilità di essere soppiantate dalle macchine.
Eccone una breve lista, ad esempio:
- Inserimento dati
- Bibliotecari
- Operai di processi fotografici
- Consulenti Fiscali
- Trasporto e logistica
- Riparazione di orologi
- Assicuratori
- Tecnici matematici
- Operatori di Telemarketing
- Venditori Classici
Ognuna di queste attività è ripetitiva, perfetta per un computer. Un cervello elettronico non sbaglia, non si distrae, non guarda Facebook e non fa pause. Può lavorare 24 ore al giorno e 7 giorni su 7.
I lavori ancora necessari
Al contrario avremo ancora assoluta necessità di lavori che richiedano fantasia, estro, immaginazione, problem solving.
In questi casi i computer non sono ancora sufficientemente preparati, e non si trovano a loro agio.
Ecco dunque che ogni attività in cui non si chieda di ripetere lo stesso compito all’infinito, ma dove sia necessario adattarsi e risolvere un problema oggettivo, lo spazio sarà ancora più ampio.
Nello stesso modo le attività che hanno bisogno di molte competenze insieme, che devono essere unite e valutate insieme per averne un un valore aggiunto.
I lavoratori di basso livello avranno nuovo futuro
Non è comunque previsto che i lavoratori di basso livello debbano sparire dal mondo del lavoro. Saranno probabilmente riadattati e riassegnati. Specialmente quando saranno stati in grado di sfruttare il loro tempo per apprendere nozioni più recenti e utili.
Qui sotto troviamo un grafico che ci spiega perfettamente (cliccare sopra per aprirlo e ingrandirlo) dove siano i punti di forza e quelli di debolezza del cervello umano, rispetto alle macchine.